Flees sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Si, molto interessante quel sogno, cara zia...” disse piano.
I tre si diressero così, una volta usciti dal cimitero, ad una locanda non troppo lontana.
Ma durante tutto il tragitto Elisabeth continuò a rivedere le immagini del sogno di Fleed, provando sulla sua pelle tutte quelle emozioni e sensazioni.
Vide così loro due, con Flees che cominciò a spogliarla piano, dolcemente.
E lei poi fece altrettanto.
E i due, allora, in quel sogno si unirono carnalmente.
A lungo e più volte, animati e trascinati da una passione sfrenata, incontrollabile e che ora poteva finalmente dar sfogo a tutto il desiderio accumulato e represso per così tanto tempo.
E Flees la fissava.
Fissava sua zia, quasi comprendendo che lei stava leggendo nel suo cuore e vivendo quel suo meraviglioso sogno.
“Si, mi sono addormentato, è vero...” sussurrò il nipote all'orecchio della zia “... ma solo perchè sapevo che ti avrei sognata così...”.
E parlandole le sfiorò l'orecchio prima con le labbra.
“Eccoci giunti alla locanda.” All'improvviso Daizer. “Ora potremo mangiare e riposare.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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