Enar lasciò cadere a terra il pesante martello.
“Per troppo tempo ho finto di non vedere...” disse a Clio “... di ignorare che mia nipote era simile a sua madre... i riti contro natura su quegli animali, i delitti di tanti innocenti...” scosse il capo “... si, come sua madre... e così facendo non ha fatto altro che dare ragione a chi ha bruciato su un rogo sua madre... ma ora basta... non potevo più tacere... non potevo più proteggere col mio silenzio mia nipote... darò fuoco a questo luogo e farò marcire tra le fiamme anche tutti quegli animali sfortunati... anche loro sono vittime della follia e del male...” prese allora un barile di pece e cominciò a spargerlo ovunque “... andate via...” fissando Clio “... qui regna solo peccato e morte...” e prese una torcia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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