E se stanotte immaginassimo il Fiore Azzurro come un Geranio?
Nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia.
E non è forse proprio madonna Follia la più fedele e devota compagna di ogni vero amante?
Capace di dettargli un linguaggio impenetrabile ed inviolabile ai più, dove poter nascondere le sue promesse?
Chi è dunque il folle?
Egli è colui che guarda il tramonto pregustando già la notte, che parla alla Luna e ne ode la voce, che fissa le stelle e ne assapora i desideri celati.
Il folle è un ladro, un impostore, un ramingo.
E' un ciarlatano, un lestofante, un approfittatore ed un rinnegato.
Non ascoltatelo mai, non seguite i suoi passi e non cedete alle lusinghe delle sue parole.
Vi parlerà di mari e di mondi, di cieli e di stelle, di segreti e di sogni.
Parlerà al giorno e riderà con la notte.
Comporrà le musiche più sublimi e intreccerà i versi più audaci per traviarvi.
Parlerà al vento e dialogherà con la Solitudine per essere dagli altri deriso.
Consolerà gli uomini e sussurrerà alle donne.
Scalerà torri e si smarrirà nel crepuscolo.
Dibatterà sul vino rosso ed apprezzerà quello bianco, raccoglierà il sale e ne farà pane.
Salirà sulla Carretta inseguendo una terra, un tesoro o forse entrambe le cose.
Sellerà un cavallo che non gli appartiene e brandirà una spada come fosse una penna.
Vi descriverà la Gioia ed aprirà scrigni, scavalcherà balconi e chiamerà Dio.
Fuggite da lui, non ascoltatelo mai.
Le sue parole non sono vostre.
Appartengono ai folli come lui.
Miguel de Cervantes diceva:
“La vera follia è vedere la vita così com'è e non come invece dovrebbe essere.”
E con in mano questo geranio, rubato davanti ad una finestra già chiusa, il vostro Primo Cavaliere si congeda anche stanotte dalla scena, reclamato come sempre dai suoi sogni.
Buonanotte, Camelot...