Musain fissò Elisabeth negli occhi e sorrise piano.
Poi una mossa rapida ed inattesa.
Le mani di lui che leggere come l'aria raggiunsero i polsi di lei per poi stringerli, una giravolta ed il rumore della spada di Elisabeth che cadeva a terra.
La donna in un attimo quasi infinitesimale si era ritrovata stesa sul pavimento, con la schiena all'ingiù e con Musain su di lei che la teneva ferma, bloccata e completamente in suo potere.
“Pensavo che quel bacio fosse il premio del duello...” disse in un sussurro, con la sua bocca vicinissima a quella di lei “... o forse come la mantide era solo il preludio alla mia morte?” Rise appena, per poi girare di nuovo su stesso, ritrovandosi ora steso a terra e con Elisabeth di nuovo sopra di lui.
“In Oriente” mormorò “quando un guerriero disarma l'avversario poi la sua vita gli spetta di diritto... ma forse ho sbagliato a non utilizzare la spada con voi... avrei potuto tagliare in due questa vostra veste leggera e far mie le vostre armi... quelle armi che può e sa utilizzare la donna che è in voi e che il cavaliere a fatica cerca di tenere a bada...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|