Era un uomo magro, con capelli lunghi e barba incolta, incanutito dall'età avanzata, ma anche da quel costante volgersi al ragionamento lucido e critico su ogni cosa, come ben tradiva lo sguardo attento e vispo.
Ed infatti il viso scarno segnato da rughe, i tratti aspri e gli occhi penetranti, ben racchiusi dalle folte e grigie sopracciglia, rivelavano in pieno l'indole di un uomo più incline alle capacità intellettive, che non a quelle fisiche.
“Eh, milady...” disse Bauon sorridendo a Clio “... voi tradite l'impulso giovanile della vostra persona e vi abbandonate a ragionamenti pratici e concreti. Cosa non di certo deplorevole, per carità, ma non sempre di facile applicazione agli accadimenti storici dei quali noi uomini siamo chiamati ad essere protagonisti.” Rise. “Ma forse protagonisti è una parola grossa, che mal si lega a ciò che ho imparato in tanti anni di studio e di osservazione del mondo intorno a me. Ma non divaghiamo...”
“Già, direi di non farlo.” Intervenne Roland.
“Come dicevo...” mormorò Bauon “... doppiamo prendere tempo, milady... e per farlo occorre un duplice espediente...”
“Duplice?” Ripetè Roland.
“Già...” annuendo il vecchietto “... qualcosa che ci ponga in una situazione d'attesa... un erede... se milady fingerà di essere rimasta in dolce attesa, renderà nullo un possibile attentato al suo futuro sposo, in quanto il pericolo, per i vostri nemici, non sarà più lui, non almeno direttamente, ma il nascituro e sua madre.”
“Ma lady Clio ed il bambino invece saranno un facile ed ovvio bersaglio.” Fece Roland.
“Lady Clio?” Stupito Bauon. “Ah, si...” divertito “... che sciocco, dimenticavo...” facendo l'occhiolino a Clio “... certo, saranno il bambino e sua madre il primo bersaglio.” Candidamente il vecchietto. “Per questo ho parlato di un duplice espediente... questo è solo il primo...”
“Ed il secondo?” Chiese Roland.
“Una guerra.” Sentenziò il vecchietto. “Una guerra che renda inutile e dannoso, almeno per il momento, ribaltare la stabilità politica della vostra terra da parte di Imperion.”
“Una guerra?” Stupito Roland. “E contro chi? Per farne una occorre un avversario. Forse Imperon?”
“No, Imperion ci fa comodo come alleato.” Scuotendo il capo Bauon. “Intendevo un nemico esterno. Magari trovato per l'occorrenza. Come fece anni fa vostra zia, milady.” Sorridendo ancora. “Mi riferisco alla Granduchessa Astra quando decise di scongiurare una nuova guerra tra Capopmazda e Suession grazie all'utilizzo di una falsa invasione di quelle terre.”
“Questo è completamente andato...” avvicinandosi Roland ad un orecchio di Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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