Clio scese al pianterreno e trovò tutto pronto per la partenza.
La carrozza, scortata da Musain e dai suoi uomini, lasciò la locanda Casal di Gioia ed imboccò la strada che conduceva fuori da Amors e poi dalla piana dei due fiumi.
Froster tradiva inquietudine e preoccupazione e spesso Clio sentiva mormorarlo qualcosa di incomprensibile a bassa voce.
Roland invece era silenzioso e fissava il paesaggio dal finestrino della carrozza.
La vettura non sostò in nessuna delle locande lungo la strada.
Questo per ordine di Musain.
“Mi scuso, miei signori, ma sarà bene giungere a Lortena il prima possibile.” Disse a Froster ed a Clio.
E dopo circa un paio d'ore di cammino, finalmente entrarono nei confini della contea.
Imboccarono allora la direzione che dava verso la costa, fino a quando intravidero da lontano la sagoma della fortezza del Tireo.
Uno degli uomini di Froster suonò il corno e dalla rocca si udì, come risposta, un colpo di cannone.
La carrozza, così, risalì il pendio, fino a raggiungere l'imprendibile fortezza.
Il colossale portone fu aperto e la vettura entrò in quello che era diventato il simbolo del potere di Froster.
Subito diversi soldati raggiunsero la carrozza ed aiutarono i suoi passeggeri a scendere.
“Milord...” andando incontro a Froster un uomo vestito con abiti civili “... avete saputo cos'è accaduto?”
“Si, ho saputo, messer Lhar...” annuì Froster “... cara, questi è messer Lhar, mio procuratore e direttore di questa rocca... messer, questi invece è messer Musain, rappresentante di Imperion... poi vi spiegherò bene... ora però fornite un degno alloggio a lady Clio.”
“Si, milord.” Annuì Lhar. “Ah, milady...” rivolgendosi a Clio “... dopo la presa del castello alcune delle vostre dame di compagnia sono ospiti qui e credo che abbiano per voi una lettera.”
Una delle dame si presentò a Clio, la salutò e poi la condusse nei suoi alloggi.