Clio, accompagnata dalle sue dame di compagnia, raggiunse i suoi alloggi.
Certo, non erano lussuosi e confortevoli come quelli del suo palazzo, ma era comunque accoglienti e consentivano una certa riservatezza.
“Questo castello” disse una delle sue dame “è tetro ed austero, ma è anche naturale sia così, milady. Dopotutto è una fortezza militare, non una corte signorile. La vita qui scorre in modo surreale, ma ora siete qui e ciò ci rende tutte serene, milady.” Entrarono nelle stanze private destinate a Clio. “Si, una lettera, milady...” prendendola la dama da un libro nel quale aveva nascosto la missiva “... in principio messer Lhar ha velatamente mostrato l'intenzione di volerla leggere, affermando di farlo in nome della sicurezza di Lortena, ma noi siamo riuscite a farlo desistere, facendogli capire, qualora l'avesse letta, che se ne sarebbe assunto tutta la responsabilità.
La dama consegnò allora la lettera a Clio.
Essa aveva come mittente suo cugino Imone.
Egli aveva lasciato Lortena all'età di quindici anni, quando cioè Clio ne aveva cinque di meno.
Il motivo della partenza era stata causata da motivi di studio.
Suo zio, il padre di Clio, infatti aveva espresso il desiderio che suo nipote studiasse presso l'importante Accademia Reale, per essere pronto, un giorno, a partecipare al governo di Lortena.
Ma poi la guerra e il tradimento di Froster avevano fatto si che Imone, per motivi di sicurezza, non tornasse più in patria.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 28-06-2014 alle ore 16.31.17.
|