“Si, Altezza...” disse Ahmed ad Altea “...una nave diretta a Cipro salperà domani. Da quell'isola poi non dovrebbe essere difficile trovare un'imbarcazione diretta verso i porti della Persia.”
“Dovremo attendere fino a domani per partire?” Seccato Carjan.
“Si, temo di si.” Annuì Ahmed. “Dunque credo occorrerà trovare una locanda in cui passare la notte.”
“Anche io sono in partenza” fece Imone “ma temo che come voi mi converrà attendere domattina per trovare un mezzo di trasporto che mi porti verso Nord. Ormai è sera e credo proprio che trascorrere la notte qui al porto sia la cosa migliore. Altezza, vi sono ancora grato per l'ospitalità offertami. Vorrei tanto invitarvi nella mia patria. Lortena infatti è un luogo splendido, racchiuso da alti monti, avvolto da tenere valli e baciato da aria fresca e pulita tutto l'anno. Ma so che in questo momento può apparire poco attraente visitarla, a causa della guerra che la sta affliggendo.” Guardando Altea.
Salutò così tutti loro, in maniera particolare la principessa e andò via.
Ahmed allora si guardò intorno e notò una locanda poco distante.
“Laggiù...” indicandola ad Altea “... mi sembra un posto tranquillo... credo sia l'ideale per trascorrervi la notte.”
La compagnia così raggiunse quella locanda, sulla cui insegna vi era un nome scritto con caratteri in lingua greca.
Qui il locandiere accolse subito con riverenza i suoi nuovi clienti, facendoli sedere ad uno dei tavoli liberi ed assegnando loro due stanze per la notte: una per Altea e le sue ancelle, compresa Korshid e l'altra per Ahmed, Ismael e Carjan.
Servì poi loro la cena.
Il locale non era molto pieno, ma una vivace clientela comunque lo animava.
Girando per i tavoli vi era anche un menestrello che sperava nella generosità dei clienti recitando loro alcuni versi:
“Anche questa, come tutte le grandi storie,
racconta di grandi Amori ed avventure varie.
Per una moneta o solo per un bicchier di vino
vi narrerò di ciò che vi era scritto nel Destino.
Di quando andò rapito il più piccolo fra i Taddei,
abbandonato nel castello fra demoni e falsi dei.
Salvato allora da colei che dell'Elsa è la Signora,
crebbe lontano e le sue origini ancora egli ignora.
Ma per salvarlo dall'oscura e terribile maledizione
gli saranno negati diritti e privilegi del suo blasone.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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