Clio continuava ad accarezzare la superficie dell'acqua, come se il movimento, lento e quasi ritmato, delle increspature potesse suggerirle qualcosa.
Poi un rumore di passi alle sue spalle, tra il fruscio degli alberi sfiorati dal debole vento e lo zampillare delle fontane.
Un attimo dopo la ragazza vide un volto riflettersi su quello specchio d'acqua argentata.
Un volto che conosceva bene.
Un volto amico.
“Perdonatemi, milady...” disse Roland ad alta voce, per evitare che qualcuno vedendoli potesse sospettare “... rammento che mi avevate chiesto di recitare con voi quelle preghiere e svolgere insieme le libagioni... per questo vi ho chiesto di vederci qui e non al tempio... l'acqua di queste fontane un tempo era ritenuta sacra e renderà il rituale più solenne...” si sedette accanto a lei “... bene, sembra siamo soli...” mormorò “... immagino abbiate saputo... ormai tutti ne parlano in questo castello... mi riferisco all'esecuzione voluta da Musain... vuol dimostrare al popolo l'impotenza dei Lupi davanti ad Imperion... immagino che anche gli altri lo abbiano saputo... la notizia avrà già fatto il giro dell'intera città a quest'ora... dobbiamo agire... ed abbiamo poco tempo... aspettiamo i vostri ordini... i Lupi attendono le vostre indicazioni per poter agire...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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