Quel misterioso uomo teneva ferma Altea contro il suo corpo, immobilizzata ed impossibilitata a chiedere aiuto.
La fioca luce che penetrava dalla finestra della camera a stento lambiva il prezioso pugnale gettato sul letto.
Il volto di lui era vicinissimo ai capelli di lei, mentre la sua schiena era premuta con vigore contro il petto di quello sconosciuto che con le mani la teneva bloccata a sé.
“Tranquillizzatevi...” disse piano “... per vostra fortuna non sono di Imperios e solitamente non ho bisogno di usare violenza su una donna quando ne voglio una...” le sue mani cominciarono a lasciarla lentamente “... ecco... ora avvicinatevi a quella sedia... potete sedervi se volete, ma badate di non tentare scherzi...” le permise così di raggiungere la sedia.
Il misterioso individuo allora fece un passo in avanti, frapponendosi tra lei e la porta, per evitare che tentasse di fuggire.
Ciò lo portò a porsi davanti alla finestra, dove la debole luce arrivò a sfiorare il suo volto, permettendo così ad Altea di vederlo.
Il misterioso uomo restò a fissarla per qualche istante con i suoi enigmatici occhi azzurri.