A quelle parole di Altea, il misterioso individuo dagli occhi azzurri sorrise.
“Eh...” disse “... noto che siete diventata loquace e che avete preso coraggio...” divertito “... un attimo fa, mentre eravate immobilizzata fra le mie braccia, mi sembravate molto più remissiva...” rise appena “... dunque a sentir voi sono spacciato, tra ancelle, sacerdotesse e guardie del corpo... accidenti...” sarcastico “... nella stanza di chi mai sarò entrato? Forse di una dea? Mmm... dubito... ho potuto constatare che siete fatta di carne e non di spirito... magari una principessa? O chissà, una nobile dama in fuga... per amore diciamo? No, non mi convince... se fossi il vostro amato non vi lascerei da sola nella camera di una dubbia locanda come questa... non certo di notte.” Aggiunse ironico.
Ma proprio in quel momento si udirono dei rumori giungere dalle scale.
L'uomo dagli occhi azzurri allora si voltò lesto verso la porta.
Un attimo dopo qualcuno bussò.
“Milady...” era il locandiere “... ci sono qui alcuni cavalieri di Imperion... cercano un fuggitivo, un tipo pericoloso... vogliono controllare la vostra camera, anche per la vostra sicurezza... possiamo entrare?”
“Dannazione...” mormorò il fuggitivo, per poi guardare prima Altea, poi il grosso mobile della camera.
Lo raggiunse, lo aprì e cercò al suo interno tra i vestiti della principessa.
Prese così una lunga tunica col cappuccio e la indossò.
Si coprì accuratamente il volto con un velo e si sedette su una sedia accanto al letto.
“Presto...” con voce bassa ad Altea “... sedetevi sul letto e dite loro di entrare... io sarò una delle vostre ancelle, magari incapace di parlare perchè muta... non traditevi e non perdete la testa... appena andranno via anche io sparirò senza farvi alcun male... avete la mia parola... su, dite loro di entrare...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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