“E' un onore, milady.” Con un inchino Dension a Clio.
La ragazza allora abbandonò la sala.
E mentre usciva udì i discorsi tra quegli uomini.
“Diamine!” Esclamò Froster. “Non immaginavo certo...”
“Già.” Interrompendolo Musain. “Questo vi serva di lezione. Ma sottovalutare gli uomini di Imperion.”
“Certo, certo.” Annuendo con un sorriso Ebete Froster.
“Vi suggerirei, milord, di andare a vedere lo spettacolo in piazza.” Fece Musain. “Quei cadaveri penzolanti sono come gli scudi che un cavaliere appende al suo padiglione dopo un torneo. Sono trofei.”
“Valgono più da morti che da vivi, quei cani!” Ridendo Dension.
“Ci andrò subito!” Divertito Froster.
“Chissà se la stupida gente di questa contea” sorseggiando del vino Musain “li crede ancora degli eroi invincibili. Degli spiriti.”
“Che assurdità!” Senza smettere di ridere Dension. “Allora la mia spada è magica, visto che riesce ad uccidere degli spettri!”
Clio si allontanò e non sentì più nulla.
Fino a quando nel corridoio vide una figura.
Era pallida, con l'espressione incredula.
Era Roland che la fissava in silenzio.
Come uno spettro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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