“Non toccate quel dipinto, è stregato...” disse de Gur ad Elisabeth “... meglio lasciarlo coperto...” si pulì le mani dai colori “... i fantasmi... già... dite il vero... essi sono ovunque, ma soprattutto nel nostro cuore... prima affiorano come ricordi che poi mutano in spettri... allora si aggirano di notte nei nostri sogni, tormentandoci, spingendoci alla disperazione e poi alla follia... e se opponiamo loro resistenza, allora quegli spettri, quei fantasmi, divengono demoni... e a quel punto il loro unico intento è strapparci l'anima e spingerci alla dannazione...” raggiunse la finestra “... albeggia ormai... fossi in voi lascerei questo castello... fatelo adesso, finchè siete in tempo...”
aveva parlato a lungo, senza però mai voltarsi a fissare Elisabeth.
Come se fuggisse dal suo volto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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