Roland aveva ragione.
Onorare la loro memoria era l'unico modo per ricordarli, far in modo che non fossero morti invano.
Mi accomiatai dal mio secondo e raggiunsi le mie stanze.
Ero esausta.
Mi buttai sul letto e piansi a lungo, in silenzio, la testa nascosta tra i cuscini.
Mi addormentai così è così mi svegliai, ringraziando di non ricordare i sogni.
L'alba mi trovò determinata.
Crucciarmi per la morte dei miei amici non sarebbe servito a niente, combattere in loro nome, probabilmente sì.
Mi preparai con calma, in modo da essere impeccabile, come se i fatti del giorno precedente non mi avessero minimamente scosso.
Indossai uno sfarzoso abito nero con inserti in pizzo, e ricami in fili argentati, a cui abbinai un'austera collana d'argento e ossidiana.
Tutto sommato, non mi dispiaceva portare sempre il nero, se non fosse per il motivo per cui ero costretta a farlo.
Lasciai i capelli quasi sciolti, fermando solo due ciocche sulla nuca in un fermaglio d'argento.
Non avevo l'aspetto di un fanciulla preoccupata o scioccata dall'esecuzione.
Froster mi stava aspettando, dopo aver indossato la mia maschera sorridente e spensierata lo raggiunsi.
"Buongiorno mio signore..." Cinguettai, entrando nell sala "Perdomate se vi ho fatto attendere..." Sorrisi.
|