“Un liberale...” disse Froster scuotendo la testa “... ci mancava solo questo...”
“Badate...” fece Musain “... i vostri nuovi alleati di Imperion si definiscono anch'essi liberali...”
“Si, certo...” farfugliò subito il tiranno “... io non intendevo certi criticare... volevo solamente dire che...”
“Io di politica mi interesso poco.” Lo interruppe Musain. “Sono uno spadaccino, non un politicante. Mi interessa la battaglia, non questo genere di cose. Vi invitavo solo ad essere prudente, milord.”
Froster annuì.
“Andate da questo vostro cugino, milady...” Musain a Clio “... accertatevi che sia lui e poi si deciderà cosa fare... dopotutto è il vostro testimonio alle nozze.”
Intanto, in una saletta poco distante, Guisgard era stato lasciato dai servitori ad attendere.
“Sei ancora in tempo, perchè non vai via?” Fra sé e sé. “Sei giunto nella tana del nemico, quando invece dovresti essere miglia e miglia lontano.” Scosse il capo, come a voler allontanare quei pensieri. “Suvvia, devo stare calmo... dopotutto soltanto quel dannato spadaccino, quell'assassino, conosce il mio aspetto e solo lui è animato dalla volontà di uccidermi. Tutti gli altri qui saranno impegnati nella loro guerra... massi, devo stare tranquillo... chissà poi, magari quel tipo neanche più si ricorda di me... io invece si...” stringendo la spada del povero Imone “... io si, rammento tutto...” ad un tratto udì dei rumori di passi e poi delle voci.
Istintivamente corse a una delle finestre e vide nel cortile circostante due uomini, riconoscendone subito uno.
Era proprio Dension.
E i due avevano imboccato le stesse scale che aveva preso lui, diretti dunque in quella stanza dove ora si trovava anche Guisgard.
Questi allora si guardò intorno, accorgendosi subito di una porticina.
Oltre la quale, una volta aperta, il ragazzo si ritrovò in un piccolo vestibolo laterale, da cui si apriva una finestrina che sembrava dare ai piani sottostanti.
Poco dopo nella stanza giunse Dension e l'altro cavaliere che lo accompagnava.
Mentre un attimo dopo, dalla porta che si trovava dall'altra parte di quell'ambiente, anche Clio entrò in quella stanza.
E con sua sorpresa si accorse che non vi era nessun cugino ad attenderla, ma solo Dension e il cavaliere che lo accompagnava.
“Milady, che splendore.” Lo spadaccino a Clio. “Devo ammettere che siete la vera meraviglia di queste terre.” Le si avvicinò, baciandole poi la mano. “Come mai vi aggirate da sola in questa rocca, senza il vostro futuro sposo?” Sorrise. “Io non lascerei mai da sola una ragazza come voi. Neanche per un istante.”