Guisgard fissò Clio durante quel suo repentino mutare atteggiamento.
Era chiaro che la ragazza fosse rimasta delusa.
Probabilmente il vero Imone, come lui stesso aveva dimostrato al porto sfidando Dension, era stato un ragazzo poco incline al compromesso e con l'animo ardente di ideali e valori non dissimili da quelli appena esternati da sua cugina.
Ma lui non poteva permettersi di farsi trascinare.
Oltretutto per una causa che non era neanche la sua.
Fu questo il rapido ragionamento che il nostro impostore fece tra se e se.
Ora si trovava nella medesima situazione di un attore chiamato a sostituire il suo precedessore per una parte.
E aveva due sole possibilità.
O riprendere il più possibile il ruolo di chi lo aveva preceduto, in modo da assecondare e non traumatizzare il pubblico, oppure interpretare a modo suo quella parte, senza ricalcare le orme di chi andava a sostituire.
E questo aveva scelto di fare Guisgard.
Ed aveva un vantaggio.
Il tempo.
Ben quindici anni.
In quindici anni possono cambiare molte cose.
Soprattutto gli uomini.
“Mi spiace che tu sia rimasta delusa, cara cugina...” disse passeggiando sottobraccio a lei “... ma si cresce e si smette di fantasticare. Gli studi e i viaggi mi hanno mostrato un mondo diverso. Un mondo che ti chiede di vivere e non di combattere. Ed è quello il mondo in cui voglio stare, Clio. Io non ti giudico e ti chiedo di non giudicare me.” Sorrise. “Anche se spero che avrai sempre affetto verso questo tuo cugino.” Strinse la sua mano. “Naturalmente non dubito che saprai presentarmi alla migliore società di Lortena. Anche se, infondo, sono un animo liberale e non disdegno la bellezza di una semplice dama di compagnia o di una popolana.” Facendole l'occhiolino.
Nel frattempo, da una delle finestre che davano sul cortile, Froster e Lhar osservavano i due passeggiare.
“Un libertino.” Ridendo il tiranno. “Anzi, più un damerino. Avete sentito le sue sciocchezze sulle donne? E' solo un giullare.”
“Uomini simili” divertito Lhar “sono adatti alle pantomime da palazzo.”
“Meglio così!” Esclamò Froster. “Non ci darà noie!”
“Speriamo...” mormorò Musain, che se ne stava seduto poco più indietro, con in mano un pugnale dall'impugnatura in madreperla.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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