Tieni chiusa quella bocca, che ogni parola mi fa imbestialire..
Adesso sei triste? Davvero? Facile..
Io sto recitando, imbecille.. ti ho mostrato la vera me e mi hai ferito più tu di tutti gli altri..
"Beh, non vedo dove sia il problema.." sorridendo "Non ricordavi il suo nome, né il suo volto?" lo guardai negli occhi, senza abbandonare la mia maschera "Questo luogo è cambiato, è vero.. ma mai quanto te.. in meglio, naturalmente.." ripetendo volutamente le parole che lui aveva detto a me.
Lo lasciai andare dai suoi genitori.
"A dopo, caro.." gaiamente "Saranno fieri di te..".
Hai davvero il coraggio di presentarti davanti a loro in questo stato? Io mi vergognerei e scapperei via più lontano possibile se fossi in te..
Lasciai così Imone e raggiunsi il tempio silvano.
Roland.
Potevo togliere la maschera, finalmente.
"E' arrivato Imone.. si è presentato al castello.." mormorai una volta arrivata davanti a lui.
Scossi la testa "Avrei preferito non rivederlo mai più... è un damerino insignificante e inutile.. ha dimenticato ogni cosa.. persino Martina.. Martina che voleva sposare a tutti i costi.. mi ha detto che sono giovane e bella, tra poco sarò sposata col signore di queste terre.." ero livida "Il signore di queste terre.. ha detto proprio così.. e potrò rendere Lortena un posto migliore.. non è che mi ha chiesto cosa quel maledetto ha fatto ai suoi genitori, a sua sorella.. no, devo essere contenta di sposarlo..".
Avevo le lacrime agli occhi "Lui.. capisci.. mio cugino, il mio sangue... ha portato la spada di mio padre per tutti questi anni, e l'ha disonorata in questo modo..".
Respirai piano "Scusa.. ma dovevo sfogarmi.. per concludere, lui è totalmente inutile, anzi.. devo recitare anche con lui.. e non hai idea di quanto mi faccia male.." guardai negli occhi il mio amico.
"Dimmi che almeno tu hai buone notizie.." sospirai.
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