Lady Altea, il vostro ragionamento di base non è sbagliato, ma anche Admeto ed Alcesti compaiono in diverse opere letterarie, soprattutto in alcuni testi di scrittori Cristiani nei primi secoli del Cristianesimo, in quanto il loro Amore che vince la morte era visto come richiamo alla Resurrezione e alla Vita Eterna.
Dunque, ahimè, non è questa la soluzione all'arcano
Lady Clio, voi invece volgete la vostra attenzione non sul contenuto dei pannelli, ma sulla composizione dei mosaici in essi custoditi.
E allora devo dire che siete un'osservatrice molto acuta!
Infatti il pannello intruso è proprio quello da voi indicato, ossia dove è rappresentato l'Amore tra Medoro ed Angelica.
I colori che formano i tasselli di pasta vitrea sono, come da voi detto, tutti colori primari (rosso, blu e giallo), ossia quei colori che non possono essere generati da altri colori.
Il verde dei tasselli del primo pannello, invece, è un cosiddetto colore secondario, in quanto nato dall'unione del giallo e del blu.
I miei complimenti, lady Clio!
Siete stata bravissima
E ora, grazie all'acuta rivelazione della nostra lady Clio, spostando il pannello di Medoro e Angelica, troviamo una piccola fessura, in cui è conservato un antico biglietto.
Un biglietto nel quale Silva di Monsperon rivela il significato della sua opera “Il Buon Amore e il cattivo amore”.
Non è un caso, infatti, che sia stato scelto proprio il pannello con Medoro e Angelica per celarne il significato.
La bella Angelica infatti non sceglie nessuno tra i grandi paladini come amato, ma bensì l'umile Medoro.
L'opera, come detto, mostra due figure, una giovane che coglie un Fiore sbocciato spontaneamente ed un filosofo che invece raccoglie un fiore da una pianta da giardino, dunque coltivata.
E' la rappresentazione dell'Amore che si coglie e che così entra nella nostra vita.
Ma mentre il filosofo sembra accontentarsi di un fiore facile da cogliere, che cresce nel giardino di casa sua e che dunque appare curato, potato e senza spine, (allegoria chiara di un amore fatto di compromessi, che ben si lega con i bisogni della vita di tutti i giorni e che non comporta rischi, scelte, slanci e soprattutto conquista. Un fiore insomma che da sicurezza, tranquillità, ma nello stesso tempo incapace di sopravvivere al di fuori di quel contesto rassicurante e limitato raffigurato dal giardino), la giovane invece coglie un Fiore sbocciato spontaneamente, lontano da giardini o piante domestiche.
Un Fiore dunque nato da sé, puro e capace di resistere alla furia del vento, alla pioggia, al freddo ed alla calura estiva.
Un Fiore sbocciato senza preoccuparsi di ciò che lo circonda, foss'anche terriccio, pietrisco o rovi.
Perchè quel Fiore da solo basta ad ingentilire ed impreziosire qualsiasi scenario e capace dunque di sopravvivere ovunque.
Ma c'è dell'altro.
La giovane indossa abiti in stile classicheggiante e richiama il mondo aristocratico Capomazdese, mentre invece il filosofo, con il suo aspetto tipico del mondo cittadino e comunale, mostra una chiara rappresentazione della società Sygmese.
E in questo l'artista ha voluto rappresentare ciò che era avvenuto nella società di Sygma dopo l'arrivo dei Capomazdesi.
Infatti la conquista di questi ultimi aveva avuto un effetto particolare nell'arte e nella letteratura di Sygma.
Quei tipici valori Capomazdesi, come l'Amore Vero, da sempre forza ed ideale di quel mondo aristocratico e guerriero, stavano penetrando nella raffinata ma sobria cultura Sygmese, generando una nuova concezione della vita e dei desideri legati alla felicità che si eleva e diviene Gioia, ossia il suo più alto ed assoluto concetto.
Questo straordinario processo, non del tutto interrotto dalla brusca ed improvvisa sconfitta dei Capomazdesi a Sygma, non ha esaurito le sue potenzialità e anzi ha prodotto quel vitale e affascinante filone di capolavori nei quali sembra forgiarsi, come una mistica unione, quel grande legame tra la cultura di Capomazda e quella di Sygma.
E proprio da questo legame nascono cicli indimenticabili di dipinti, sculture, poesie, poemi e romanzi, così intrisi di quella sottile magia nel cui ventre sembrano comparire le secolari profezie del ritorno dei Capomazdesi nella terra di Sygma, che un tempo li accolse come la sposa adorna attende il suo sposo.