Guisgard si allontanò di qualche passo, per poi raggiungere la sponda del fiume e lavarsi con cura la lieve ferita.
“E' buffo...” disse senza voltarsi verso di lei “... se non fossimo cugini e se tu non avessi tutto questo astio verso di me, beh, questa sciocchezza che ho appena fatto potrebbe tranquillamente definirsi come prova d'Amore a tutti gli effetti...” rise piano “... e sia, mi contenterò dell'odio... dopotutto è pur sempre un sentimento...” si voltò allora verso di lei e la fissò per un lungo istante, mentre lei sfogliava quel diario.
Poi scosse il capo e andò via.
Nel frattempo la ragazza aveva cominciato a leggere una pagina a caso...
“Oggi siamo stati ospiti del club sportivo di Saggesya.
Qui a Capomazda tutti i giovani rampolli dell'aristocrazia frequentano uno di questi club.
E' un mondo così diverso questo da Lortena.
Eppure ne sono affascinato.
L'arte della guerra qui è vista, anzi vissuta, come un qualcosa di intimamente legato alla concezione stessa della vita.
Credo sia vero ciò che si dice dei Capomazdesi.
Davvero questo popolo sembra aver fatto da sempre solo questo.
Combattere.
E oggi ne hanno fatto un'arte di questa loro capacità.
A volte penso che si dovrebbe esportare a Lortena questa devozione, questo rigore, questa totale abnegazione all'arte della guerra e ai suoi principi.
Solo così il nostro esercito potrà essere davvero forte e difendere i nostri confini da qualsiasi nemico esterno.
Ma purtroppo oggi la mia giornata al club non è stato affatto proficua.
Infatti mi sono ferito ad un braccio mentre ci venivano mostrate alcune armi della collezione privata di lord Dominus.
Non si tratta di una ferita seria, ma tuttavia il medico ha detto che mi resterà una cicatrice come ricordo.
Poco male, vorrà dire che la mostrerò alla mia cuginetta come trofeo.
Rammento che da piccoli anche il solo sbucciarsi un ginocchio era motivo di vanto, come le ferite che si procuravano in battaglia gli eroi Omerici.
Clio, sapessi quanto mi manchi e quanto mi manca non poter condividere tutto questo con te...”
Qui la pagina non permetteva di leggere oltre a causa dello squarcio dello spillone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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