De Gur restò sorpreso.
Quella meravigliosa visione, Elisabeth nuda davanti a lui, con tutto il suo bellissimo corpo in mostra, fu un attimo.
Un attimo in cui si mostrò e poi si ricoprì con quella vestaglia di raso.
“Noto che quella collana vi sta benissimo...” disse senza smettere di fissarla “... ma su quel corpo nulla sfigurerebbe...” prese il cibo e lo dispose nei piatti “... vi prego, sedetevi pure qui, accanto a me...” con un cenno della mano “... ma ditemi... mi incuriosisce che vogliate salvarmi... e voi? Non temete per voi? Siete qui, sola con me... con un estraneo... cosa potrebbe impedirmi di farvi mia, come l'ultima delle mie schiave, ordinandovi di soddisfare ogni mio desiderio e capriccio?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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