De Gur si lasciava imboccare da Elisabeth, senza riuscire ad alzare gli occhi dalla sua figura.
Ormai l'atmosfera sensuale di quella stanza poteva quasi toccarsi con mano.
“Siete brava...” disse il barone “... sembrate davvero... si, davvero lei...”
E senza aggiungere altro de Gur si avvicinò al volto di Elisabeth e poi alle sue labbra, baciandola con passione e trasporto.
Fu in bacio lungo, intenso, indomabile, ardente.
E nel baciarla il barone la strinse con vigore a se.
“No, cosa sto facendo...” lasciandola all'improvviso “... no... è folle tutto ciò... voi non siete lei... non potete essere lei... a meno che non vi abbia inviato il demonio per reclamare la mia anima...”
Prese allora del vino per calmarsi.
Ma poi lasciò cadere a terra il bicchiere e uscì di corsa dalla stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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