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Vecchio 23-07-2014, 01.48.09   #640
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
E mentre Elisabeth piangeva e pregava tra le lenzuola, un lieve torpore la prese ed infine si addormentò.

Specchio specchio delle mie brame...
Dimmi, ti prego, chi è la più bella del reame?
Elisabeth allora guardò fisso quello specchio.
Infine indossò una lunga mantella, si coprì il capo con un cappuccio e poi uscì dalla stanza.
Il castello appariva vuoto e silenzioso.
Solo il rumore dei suoi passi sembrava destare quel luogo.
Infine uscì dal maniero e si ritrovò nel bosco.
Qui tutto sembrava essere irreale.
La lieve foschia, l'umidità che copriva ogni cosa, l'odore della pioggia da poco scesa sulla vegetazione.
Di tanto in tanto si udivano versi e grugniti, come se misteriose creature abitassero quel luogo così intriso di primordiale essenza.
La donna però non si lasciò impressionare e percorse decisa un piccolo sentiero, fino a scorgere qualcosa ai piedi di un albero.
Erano un uomo ed una donna stesi nudi sull'erba.
Si amavano con impeto e passione ed Elisabeth restò a fissarli a lungo, fino a quando esausti si lasciarono cadere addormentati tra i cespugli.
Allora lei si avvicinò ai due.
E quando fu vicina scoprì con sua sorpresa che la donna aveva il suo volto.
Dormiva soddisfatta ed appagata, fra le braccia di lui.
Elisabeth poi guardò l'uomo e in quel momento fece una macabra scoperta.
Era de Gur ed aveva la gola lacerata, come se qualcuno lo avesse sgozzato con una lama affilatissima.
E in quel momento si udì un ululato lontano.

Elisabeth si svegliò di colpo, ansimando e col viso sudato.
Era stato un incubo.
E intanto era ormai giorno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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