La festa procedeva bene, con le luci di centinaia di candele, i valzer sognanti, lo sfarzo degli abiti, la bellezza delle dame e la nobiltà dei loro cavalieri.
L'attenzione era però tutta, da parte degli invitati, verso Imone Marsin.
O meglio, verso colui che tutti credevano fosse Imone Marsin.
Guisgard, infatti, portandosi a quella festa il vecchio Euntreo aveva stupito non poco i presenti.
E così ognuno reagiva a modo suo davanti a quella insolita ed irriverente situazione.
Qualcuno allora storceva il naso, qualcun altro brontolava di tanto in tanto, qualcun altro ancora si limitava a gettare, ad intervalli quasi regolari, occhiate di disgusto verso quel vecchio servitore.
Ma non tutti biasimavano in quel modo la bizzarra idea del nostro impostore.
Alcuni infatti, annusando ormai i venti d'ambizione che sempre più forti soffiavano da Imperion, finirono per lodare la magnanima e democratica indole del giovane Marsin.
Ed il nostro fuggitivo riuscì, anche grazie a quella trovata, ad attirare su di sé l'interesse di diverse damigelle e dame presenti alla festa.
“E diteci, messer Imone...” disse una di quelle deliziose cortigiane “... è vero che le donne Capomazdesi usano solo rimedi naturali per la loro bellezza?”
“Eh, damigella...” sorridendo Guisgard “... ma a voi simili discorsi non devono certo interessare, visto che la vostra è una bellezza fatta di Sole e cielo, dunque già di per se naturale, fresca e vivace.”
“Oh, che adulatore!”
“Voi invece siete estremamente elegante, messere.” Mormorò un'altra di quelle.
“Ahimè, milady, vi prendete gioco di me...”
“Perchè mai?”
“Suvvia...” sbuffando l'impostore “... avete visto il bavero della mia giacca, no? Guardate... avevo detto ai miei servitori di volerlo rigido ma non troppo, in modo da non vederlo poi sgualcito... e loro cosa hanno fatto? Lo hanno inamidato al punto che era sembra una lamiera...”
Tutte loro risero.
“Eh, so di essere ridicolo...” scuotendo il capo Guisgard “... mi sembra di avere al collo l'insegna di una bottega!”
“Oh, che burlone che siete, messere!” Divertita una di quelle dame.
“Sembra che vostro cugino si stia divertendo molto...” Froster a Clio, osservandolo da lontano “... comunque credo che debba imparare come ci si comporta a corte... servi e animali entrano solo per servire o mangiare gli avanzi...” con disprezzo il tiranno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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