Il ballo continuò.
Continuò tra il chiarore delle lampade e l'incanto delle infinite candele.
E poi tra i bagliori dei gioielli al collo delle ricche dame, sui bottoni delle eleganti giacche dei cavalieri, persino tra i piumati ventagli che i paggi agitavano per rinfrescare la sala.
Da lontano i due falsi cugini sembravano lo specchio della felicità.
Lei giovane e bellissima, lui affascinante ed elegante in quel suo abito alla moda di Parigi.
Froster ed i suoi li guardavano compiaciuti.
“Eh, fortunata lady Clio.” Disse Lhar al tiranno. “E' felice, si vede. E siete stato voi a renderla tale, milord.”
Ma gli occhi della ragazza, così abili ed esperti ad ingannare i nemici, non sortirono su tutti il medesimo effetto.
Le note proseguivano dolci e inebrianti, guidando le belle coppie in quel valzer.
E approfittando di ciò, danzando tra i tanti cavalieri con le loro dame, Clio ed il suo falso cugino quasi scivolarono fuori da quel mondo ovattato e fittizio.
Lui infatti la condusse quasi via, fino ad uscire sulla terrazza deserta, senza che nessuno se ne accorgesse.
“Ecco...” fece lui, arrivando presso il parapetto marmoreo della terrazza “... vi ho liberato dal ballo, dalla musica e dalla mia presenza come cavaliere...” voltandosi poi a guardare il cielo stellato “... non sopportavo più di vedervi in quello stato... dovete esercitarvi anche con lo sguardo, sapete? Il sorriso non basta più. Almeno con me.” Scosse il capo. “Mi detestate così tanto? Perchè?” Tornando a guardarla. “Cosa vi ho fatto? Più vi guardo e più leggo il disprezzo nei vostri occhi! Perchè?” E nel dire ciò si era avvicinato tanto a lei, quasi arrivando a sfiorarla.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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