De Gur rispose con passione al bacio di Elisabeth e con una mano accarezzò ciò che generosamente restava scoperto dall'abbondante scollatura di quell'abito.
“Ci sarò presto in quel letto...” disse lui assaporando le labbra di lei “... e per molto tempo...”
Scesero poi dalla carrozza, con il barone che subito diede direttive al suo cocchiere.
“Gli antichi solevano dire” fece il barone, portando Elisabeth sottobraccio, mentre si incamminavano verso l'ingresso della villa “che la civiltà ha seguito un cammino ben preciso per raggiungere e illuminare i luoghi della terra... da Oriente verso Occidente e da Meridione verso Settentrione... Lortena sorge nel profondo Nord del paese, dove le città sono più piccole e le campagne più isolate. Da noi i castelli hanno perlopiù funzioni difensive, essendo più vicini ai confini con terre straniere... ecco perchè le dimore vi appariranno più appartate e solitarie.”
Raggiunsero il portone, dove stava ad attenderli un servitore.
“Ser Aldepardo mi attendeva.” De Gur a questi. “Annunciatemi dunque al vostro padrone.”
“Sono spiacente, milord...” rispose il servitore “... ma ser Aldepardo ha lasciato la sua dimora in seguito all'invito di lord Froster a Lortena.”
“Invito?” Ripetè il barone.
“Si, signore.” Annuì il servitore. “Lord Froster ha indetto una festa, richiedendo la presenza di tutti i nobili e i ricchi possidenti della contea.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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