Froster rise compiaciuto a quelle parole di Clio.
“La bontà però non sempre è la virtù dei grandi governanti.” Disse Oxuid alla ragazza. “Un principe, scriveva Niccolò Machiavelli, deve essere più temuto che amato.” Mostrò un lieve sorriso. “Ma forse il nostro nobile signore ama troppo il suo popolo per mutare in tal modo la sua natura.”
“Già.” Ridendo il tiranno. “Cosa posso farci? Dopotutto, se ho deciso di portare la guerra a Lortena, è solo per rendere la vita del mio popolo migliore e degna di chiamarsi tale.”
“Un filantropo...” mormorando sarcastico Oxuid ad un orecchio di Musain.
“Lord Froster” fece Lhar col suo bicchiere di vino in mano “è un novello Marco Aurelio. O anche un nuovo Pericle. Come loro, infatti, possiede un animo deciso ma mite, che lo porta ad avere una naturale e umana compassione delle miserie dei suoi simili. E con quelle grandi figure di governanti condivide un'indole intimamente liberale, che ben si manifesta anche in un regime aristocratico come quello di Lortena. Per questo il governo di Imperion riconosce in lui non solo i suoi medesimi principi di libertà, ma anche un valido alleato.”
“Siete troppo generoso, amico mio.” Froster al suo leccapiedi. “Ma la mia vera fortuna è quella di avere uomini come voi al mio fianco. E naturalmente anche alleati giusti e potenti come Imperion.” Aggiunse, fissando Oxuid e Musain.
Ma proprio in quel momento tornarono nella sala il falso Imone con Altea sottobraccio.
“Ah, ecco che tornano ad allietarci con la loro presenza.” Guardandoli divertito il tiranno.
“Temo” ridendo Lhar “che Cupido abbia lavorato parecchio questa sera.”
“Di già?” Con una fragorosa risata Froster. “Ai miei tempi ci voleva molta più fatica e molto più tempo per conquistare una dama!”
“Forse non tutti possiedono il fascino del nostro messere.” Oxuid indicando l'impostore.
“Vi ringrazio, ambasciatore.” Raggiungendoli Guisgard, sempre con accanto Altea. “E sono certo di poterlo ritenere un valido complimento, nonostante le maldicenze che si sentono in giro.”
“Maldicenze?” Ripetè Oxuid.
“Si, di coloro che affermano, di certo in malafede, che ad Imperion ignorate l'arte e la cultura e dunque la bellezza.” Disse l'impostore. “Il Poliziano infatti affermava che la bellezza nasce soltanto dall'arte e dalla conoscenza.” Sorridendo il fuggitivo.
“Chi è molto potente e molto temuto” replicò l'ambasciatore “ha sempre numerosi nemici che sparlano alle sue spalle, messere.”
“Ne sono convinto, eccellenza.” Annuendo Guisgard. “Infatti non ho mai dato credito a chi raccontava di veri e propri scempi su opere artistiche a tema religioso e su testi Cristiani. Come dite voi, si tratta certamente di propaganda contro il vostro governo. Anche perchè non ci si può erigere a difensori della verità e della giustizia, se poi si distrugge per paura ciò che non si arriva a comprendere.”
“Vi assicuro” fissandolo Oxuid “che ad Imperion nulla di valore, valore vero intendo, è mai stato distrutto. La nostra guerra è contro la superstizione in ogni sua forma e non certo verso la vera arte. Quella volta solo alla contemplazione della bellezza e della conoscenza, senza alcun altro fine.”
“Come ho detto io, no?” Fingendo meraviglia l'impostore.
“Ma basta parlare di queste cose noiose.” Intervenne Froster. “Su, milady, diteci... questa festa è di vostro gradimento?” Rivolgendosi poi ad Altea. “Noi tutti vogliamo che una nobile principessa come voi si trovi a suo agio stasera. Ed io spero davvero che voi e la mia lady Clio possiate diventare grandi amiche.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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