Altea e Korshid, nonostante lo stupore di Guisgard, uscirono dalla sala per raggiungere il lungo corridoio che dava sulle scale.
Ma le due donne trovarono le porte chiuse.
“Lady Altea...” disse qualcuno alle loro spalle “... andate già via?” Avvicinandosi a loro Musain, per poi prenderle per mano. “Il bello comincia ora... venite...” e le condusse di nuovo nella sala.
Qui tutto, in un'atmosfera quasi incantata, sembrava attendere qualcosa.
“Sono venuto qui” de Gur a Froster “solo come privato gentiluomo e non col mio titolo nobiliare. Dunque ogni discorso sulla politica lo ignorerò.”
“Rilassatevi e godetevi la festa, barone.” Divertito Froster.
Guisgard assisteva a tutto ciò senza riuscire a comprendere cosa stesse accadendo.
Si voltò poi a cercare Clio con lo sguardo ma intorno a lui vi era solo vivace confusione.
Vide anche ritornare in sala Altea e Korshid insieme a Musain.
“Ebbene, sembra tutto pronto...” disse Froster “... avvicinatevi a me, mia cara...” porgendo la mano a Clio “... prego, signor Lhar...”
“Si, milord.” Annuendo questi.
Un cenno ai servi e le porte furono aperte.
Nella sala entrarono allora alcune figure.
Qualcuna correva, qualcun'altra danzava, qualcun'altra ancora suonava un flauto.
Altre poi spargevano petali di fiori ovunque.
Una di esse poi con un agile balzo raggiunse il centro della sala.
“Signori e signore...” annunciò Lhar “... per voi stasera lord Froster ha portato qui i più grandi mercanti di sogni... artisti straordinari giunti apposta per tutti noi dalla lontana Capomazda... ecco a voi la Compagnia dell'Aureo Giglio!”
Tutti applaudirono.
La figura al centro della sala cominciò a declamare:
“Senza sosta lo cercan qua, lo cercan là...
Capomazda tutta si strugge e dov'è non sa!
Che sia sbocciato dove il sogno divien sussurro,
questo meraviglioso ed inafferrabile Fiore Azzurro!”
E poi con un piccolo specchio, giocando con i riflessi delle candele, cominciò a diffondere ovunque giochi di bagliori screziati.
Si conclude la prima parte intitolata L'asso di Picche.
Fine prima parte