Annuii.
"Esatto.. Portuga mi sembra un'ottima scelta.. " sorrisi "Manco da troppo tempo.. se non è cambiata da come la ricordo.. ci gioverà non poco.." risi appena.
Raggiunsi il timone.
"Signori... Facciamo rotta su Portuga!" esclamai a gran voce.
L'Hydra, silenziosa e imponente come sempre si avviò verso il porto.
Portuga..
Lì era iniziata la mia nuova vita.
Erano passati tanti anni, ma più mi avvicinavo più i ricordi mi parevano vividi.
Seduta in disparte alla locanda, col cappuccio calato sulla testa, avevo osservato a lungo quegli uomini.
Stavano per salpare, era la mia occasione.
Ma ora, in una calda mattinata estiva, stavo esitando poco lontana da quella maestosa nave, un mostro a tre teste al posto della comune sirena a prua.
Che ne sapevo io di navi?
Non avevo scelta, certo, nessuno mi avrebbe cercato lì, ma non potevo restarci per sempre.
I vestiti da uomo che gli avevo rubato non mi avrebbero protetto ancora per molto.
Dovevo rischiare.
Non gli avevo detto addio, era vero, ma non potevo aspettare.
E non sapere dov'ero lo avrebbe tenuto al sicuro.
Presi un profondo respiro, e raggiunsi la nave, dove gli uomini stavano caricando.
Un uomo grande e grosso si accorse di me.
"Che vuoi?" mi salutò, gioviale.
"Cerco il capitano.." con voce sicura.
Ma da quella si accorse che, nonostante i vestiti non ero un uomo e mi si avvicinò.
"L'hai trovato, bambina.." rozzamente.
Intanto altri marinai curiosi si erano avvicinati.
"Mi serve un lavoro.. so cucinare, cucire.. rassettare.. e so badare a me stessa.." avevo il cuore in gola.
Scoppiarono a ridere.
Se avessi risposto come l'ultima volta, avrebbero riso di più.
"Capo, non possiamo tenerla con noi?" all'improvviso alle mie spalle "Saprei io cosa farle fare..".
E tutti risero.
Vattene, Clio..
L'ultima volta ti è costata la libertà, ora potresti rimetterci la vita.
Ma poi qualcuno ebbe la pessima idea di prendermi per un fianco.
Estrassi la spada e colpii così rapidamente da spiazzarlo, per poi colpire anche altri due accanto a me.
Lanciai un'occhiataccia al capitano e tornai sui miei passi.
"Aspetta.. ragazza.. benvenuta sull'Hydra.." alle mie spalle.
Sorrisi, e mi voltai, lasciando dietro di me la mia vecchia vita.
Sorrisi.
Kratos.. Il mio capitano...
Una fitta mi colpì il cuore. Tanto, se non tutto, quello che avevo lo dovevo a lui.
Fin da quando, durante un arrembaggio mi aveva vista combattere.
Avevo perso la spada, ma ero riuscita a reggere lo scontro a mani nude giusto il tempo di raccattatene un'altra.
Ricordo ancora la sua espressione quando mi chiese come ci fossi riuscita.
Così, facemmo un patto, io gli insegnai il pancrazio e lui in cambio mi svelò tutti i segreti della navigazione.
Giorno dopo giorno mi conquistai la sua fiducia, e lui la mia stima.
Mi aveva nominato primo ufficiale da un anno quando fu ucciso, lasciandomi la nave.
Eccola.
Portuga all'orizzonte.
"Pronti a sbarcare.." esclamai.
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