In un attimo l'Hydra, con una manovra che ne mostrava la straordinaria agilità e rapidità, virò verso destra, per poi allontanarsi spedita dal bastimento appena predato.
“Avanti...” disse Yanos al resto dell'equipaggio “... sciogliete tutte le vele! Voglio vedere gli alberi scricchiolare! Forza! Se qual cannone arriva a colpirci finiremo tutti a dar da mangiare ai pesci!”
Lì vicino, mentre la nave di Clio cercava di uscire dal raggio d'azione di quel potente cannone, il Gozocuda non solo imbarcava acqua da tutte le parti nella stiva, ma l'albero di trinchetto aveva preso fuoco e minacciava di spezzarsi e cadere sull'armeria.
Tutto ciò mentre gli uomini di Barbaleone cercavano in tutti i modi di gettare via l'acqua e riparare i danni.
Nel frattempo, a bordo del misterioso vascello di Picche, il suo equipaggio assisteva a quella scena disperata.
“Hihihi...” con una risata gracchiante e ridicola qualcuno osservava il tutto col suo cannocchiale “... non c'è che dire... non le fanno più come una volta le navi pirata... hihihihi...”
“Signore!” Uno dei suoi soldati all'uomo col cannocchiale. “L'altra nave pirata sta tentando di fuggire, ma è ancora a tiro... volete affondare anche quella?”
“No...” sempre fissando il tutto col suo cannocchiale l'uomo “... che scappino pure... i superstiti di una battaglia sono importanti... hihihihihi... servono per diffondere la paura tra i loro simili... hihihihihi... così questa feccia capirà che da oggi in questi luoghi è arrivata la legge... hihihihihihihi... avanti, finiamo il vascello già colpito... madama Riuana ha fame... hihihihihihihi...”
“Si, signore!”
Di nuovo allora lo spaventoso mortaio fu caricato e puntato ancora contro il Gozocuda.
Sulla nave di Barbaleone si accorsero che era in arrivo un altro attacco e molti uomini, in preda alla paura, nonostante le minacce del loro capitano, preferirono gettarsi in mare.
E un attimo dopo il rituale si ripetè.
Il sordo boato, il fumo nero e quegli interminabili secondi di assoluto ed innaturale silenzio.
Poi il sibilo e una frazione di secondo dopo l'immane impatto.
Stavolta il Gozocuda non riuscì a resistere.
Lo scafo si spezzò e il ponte di comando andò in mille pezzi.
Pochi minuti dopo il glorioso vascello cominciò ad inabissarsi, mentre a bordo del piccolo bastimento del capitano Lecrec tutti erano presi da viva esultanza.
Tutto ciò sotto gli occhi inorriditi dell'equipaggio dell'Hydra, con la loro nave che ormai era riuscita a fuggire dal tiro di quel misterioso vascello di Picche.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 05-08-2014 alle ore 16.31.07.
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