“Aspetta, piccola...” disse il soldato, afferrando la mano di Clio “... sono un soldato, non certo uno sconosciuto...” sorridendole “... se non puoi fidarti di un soldato, di chi allora?” Rise. “Vivian... che bel nome... io mi chiamo Gerard e sono...”
“Sei atteso sul ponte di comando.” All'improvviso una voce.
“Caporale...” voltandosi il soldato “... stavo solo aiutando questa ragazza rimasta sola qui a...”
“Si, lo vedo cosa stai facendo.” Il caporale a lui. “Ora va sul ponte di comando e vedi di restarci fino all'esecuzione.”
Il soldato masticò amaro e strinse forte il fucile che aveva con sé.
“Cosa c'è, grosso sacco di letame?” A muso duro il caporale. “Vuoi forse reagire ad un tuo superiore, canaglia?”
“Voglio solo chiacchierare con questa ragazza...” mormorò il soldato.
“Va sul ponte di comando” intimò il caporale “o non potrai chiacchierare più con nessuno per un bel pezzo.”
“Io...” con astio il soldato.
“Cosa succede qui?” Ad un tratto qualcuno.
E nel vederlo tutti si misero sugli attenti.
“Allora?” Chiese ancora il nuovo arrivato.
“Questo soldato è restio agli ordini, capitano.” Rispose il caporale.
“Rinchiudetelo sottocoperta...” ordinò il capitano “... resterà agli arresti fino a quando non saremo ritornati a Capomazda.”
“Si, capitano, Velv.” Annuì il caporale. “Portatelo sulla nave.” Ordinò agli altri soldati.
“E voi chi siete?” Domandò poi Velv a Clio.