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Vecchio 18-08-2014, 17.55.17   #1087
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Capitolo IV: La Santa Caterina della mia Redenzione


“In quel momento egli era il formidabile capo dei feroci pirati di Mompracem, era l'uomo che da dieci anni insanguinava le cose della Malesia, l'uomo che per ogni dove aveva dato terribili battaglie, l'uomo la cui la straordinaria audacia, ed il suo indomito coraggio gli avevano valso il nomignolo di Tigre della Malesia.”

(Emilio Salgari, Le Tigri di Mompracem)



Il mare era di un blu cobalto, scintillante di bagliori dorati che sembravano come gemme preziose confuse tra le vivaci e spumose onde.
L'odore di salsedine circondava il ponte di comando, mentre le poderose vele gonfiate dal vento facevano scricchiolare gli alberi di quella superba nave ammiraglia.
Velv si voltò e vide Altea.
Ascoltò in silenzio ogni sua parola, fino a quando sorrise appena e tornò a fissare il mare.
“Ti ho tratta in salvo” disse “ed ora, non potendo certo ordinare che la Regina d'Afravalone faccia ritorno al porto, resterai ospite sulla mia nave. Non è mio costume abbandonare una nobildonna su una spiaggia, in mari così infestati da pirati, contrabbandieri, rinnegati vari e feccia di ogni tipo. Verrai dunque con noi. Dove? Siamo diretti al largo dell'Isola del Fungo, per recuperare un'altra nobildonna che come te ha sottovalutato il pericolo che i corsari portano in queste acque. Per questo ti chiedo di rispettare le regole di questa nave e di rammentare che sono io il capitano e che dunque mi devi obbedienza.” Rise appena, per poi avvicinarsi a lei. “Vedremo... magari ora riuscirò a domarti come invece non seppi fare tempo fa...” la fissò per qualche istante negli occhi e poi, improvvisamente, la strinse a sé e la baciò con passione.
Mentre la Regina d'Afravalone proseguiva la sua cavalcata su quelle onde.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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