Simoyn sorrise a quelle parole di Elisabeth, mentre le accomodava i capelli con un filo d'oro.
“Bisogna sempre mostrare lo strumento del nostro potere...” disse “... l'esercito per un generale, la spada per un guerriero, lo scettro per un re ed il suo corpo per una bella donna... rammentate, da ora siamo la stessa persona... vedrete, vi piacerà...” la prese per mano e la condusse nell'altra stanza, dove Pileo e Nettuno ancora erano prigionieri di quel sonno.
Simoyn allora battè le mani e quelli subito si destarono.
Ma al loro risveglio non videro più Simoyn.
Con loro vi era infatti solo Elisabeth, bionda e abbigliata in maniera differente da come l'avevano vista prima di addormentarsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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