Il negriero annuì a quelle parole di Clio e condusse Yolanda e la sua dama di compagnia in un magazzino adiacente, dove i vari mercanti avevano rinchiuso le loro preziose merci a causa dell'allarme.
Si radunarono poi tutti nel grande spiazzo di quel mercato e con loro vi erano anche l'Angelo della Tempesta, Barbaleone ed i loro uomini.
In breve arrivarono alcune casse di armi, come pistole, moschetti, spade, coltelli e persino lance ed arpioni.
“Voglio assediare l'isola” disse uno dei negrieri “ma non oseranno attaccarla. Un decreto ducale lo vieta e solo per un ordine diretto del duca quella disposizione può essere annullata.”
“Siamo in una botte di ferro!” Esclamò un altro di quegli schiavisti.
Ma proprio in quell'istante si udì una cannonata partire dal porto verso il mare.
Era quella sparata da Tommaso e dai suoi uomini.
E poco dopo si scatenò la reazione della nave ammiraglia, che cominciò a bombardare il porto di Bivar.
“Fulmini e saette!” Sbottò Barbaleone. “Siamo nel mezzo di un bel concerto!”
“Già...” annuì preoccupato Taborn “... e questo genere di musica non mi piace per niente quando viene suonata a così breve distanza da me!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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