Le cannonate della Regina d'Afravalone arrivavano da tutte le parti.
Ovunque intorno a loro si udivano esplosioni, crolli, grida ed urla disperate.
Alcuni di quei negrieri, insieme a diversi abitanti dell'isola, si erano spinti fra le macerie, adoperate come barricate, per rispondere al fuoco della nave ammiraglia.
Fucili ed un paio di cannoni erano a loro disposizione, ma tuttavia sembravano poca cosa per respingere quell'attacco.
Ma ogni proposito di resistenza terminò quando alcune cannone arrivarono dal basso promontorio che sovrastava il porto di Bivar.
“Sparano dalla vecchia torre” disse qualcuno “adoperando il cannone! Qui siamo facile bersaglio!”
E tutti cominciarono a scappare, abbandonando così il porto, ormai ridotto in cumulo di macerie fumanti.
Erano stati Tommaso ed i suoi soldati, impossessatisi della torre e del cannone, a sparare su di loro.
“Ormai è tutto inutile” Barbaleone a Clio ed ai suoi filibustieri “e se restiamo finiremo per rimetterci la pellaccia. Io dico che abbiamo solo due possibilità... o ci addentriamo all'interno di questa dannata isola, cercando un rifugio sicuro, oppure ritorniamo all'Hydra e tanti saluti.”
“Intendete dire che dobbiamo lasciare Bivar?” Chiese Yanos.
“O quello” rispose Barbaleone “o scappare verso l'interno e cercare un posto sicuro tra i boschi e le grotte di quest'isola.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|