Il ponte della Regina d'Afravalone era ancora bagnato per quell'onda anomala, mentre i vari ufficiali di bordo cercavano di controllare quel caos, in modo che ognuno dei membri dell'equipaggio svolgesse al meglio il proprio compito.
“Tommaso è a Bivar...” disse Velv ad Altea “... e tu dovresti tornare sottocoperta prima che ti accada qualcosa...”
Ma l'attenzione di tutti era verso il mare, in cerca di quel vascello che sembrava essere svanito nel nulla.
Intorno alla nave ammiraglia vi era solo fumo denso e nerissimo, proveniente dalle due fregate che avvolte da fiamme erano ormai quasi inabissate.
I loro equipaggi erano riusciti a mettere in acqua qualche lancia, ma i pochi superstiti trovarono la salvezza gettandosi perlopiù in mare dalle navi ormai distrutte.
E quel fumo che avvolgeva ogni cosa rendeva quasi impossibile vedere cosa stesse succedendo intorno alla Regina d'Afravalone.
Poi finalmente cominciò ad alzarsi il vento, che pian piano iniziò a squarciare quel fumo.
Ma del misterioso vascello non c'erano più tracce in mare.
“Tutti gli uomini si tengano pronti per attaccare!” Gridò uno degli ufficiali di bordo.
Ma l'irreale silenzio che li circondava rendeva tutto come intriso di un inesorabili ed infausto auspicio.
Per loro.
Ed infatti, a confermare questa nefasta sensazione, all'improvviso il cielo cominciò a scurirsi, come se un velo fosse sceso a coprire il Sole.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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