Il Sole sembrava essersi oscurato ed il mare cambiò colore.
In un attimo quel luminoso pomeriggio divenne di colpo simile ad un innaturale crepuscolo.
Altea alzò gli occhi e lo vide.
Gigantesco, con le vele spiegate e gonfiate dal vento, così grandi da poter sostenere in volo quell'enorme veliero.
Era proprio il veliero volante e si trovava sospeso sopra la Regina d'Afravalone.
Lo scafo era titanico e da esso fuoriuscivano rostri affilati e robusti.
E proprio puntandoli contro la nave ammiraglia, quell'incredibile vascello cominciò all'improvviso a scendere verso di loro.
Sulla nave ammiraglia allora scoppiò il caos.
“Ci viene addosso...” disse uno dei marinai “... ci viene addosso!”
Solo qualcuno, per la paura, riuscì a raggiungere il parapetto e a buttarsi a mare.
Lo stesso fece la vedetta sull'albero maestro.
Infatti un attimo dopo, il vascello volante con i suoi arpioni spezzò quasi tutti gli alberi della Regina d'Afravalone e ne squarciò le vele.
E i detriti cominciarono a cadere sul ponte sottostante.
“Altea, sta giù!” Tuffandosi Velv verso di lei e coprendola col suo corpo.
“Siamo perduti!” Urlò un altro marinaio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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