Il cocchiere annuì alle parole della sua padrona e restò compiaciuto e soddisfatto di quello schiaffo.
Ogni cenno, gesto e contatto con la sua padrona era per lui un dono.
Elisabeth allora entrò nella carrozza ed attese.
Passò poco meno di un'ora e finalmente giunse qualcuno.
Prima Pileo che le sorrise ed entrò con lei nella vettura, poi Nettuno, scuro in volto che fece altrettanto.
Il cocchiere prese il suo posto e la carrozza lasciò quel luogo.
Percorse un sentiero che la condusse giù, verso un vecchio molo.
“Signora, siamo giunti...” disse il cocchiere alla falsa Syomin “... appena arriverà una barca raggiungeremo l'isola del padrone.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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