Clio aprì la porta di quella stanza e subito un leggero soffio d'aria le accarezzò il volto ed i capelli.
Era aria fresca, pulita e profumata.
E un istante dopo, appena oltrepassata la soglia, si ritrovò davanti ad un piccolo corridoio che dava su una porta intarsiata con pregio.
La raggiunse ed una volta aperta un altro colpo d'aria, stavolta più intenso, investì tutta la sua persona.
Ed un forte, avvolgente e indescrivibile senso di immensità sembrò come volerla rapire.
Si ritrovò allora su quello che sembrava il ponte di una grossa nave, che pareva vibrare sotto i suoi piedi nudi.
Vide poi intorno a lei il cielo sterminato, di un crepuscolare blu, appena screziato da un indefinito e sfuggente alone purpureo, mentre sconfinati banchi di nuvole, simili ad onde di un infinito oceano, si ammassavano tutt'intorno.
Quella nave stava volando ed il vento ormai soffiava con vigore attraverso la leggera e preziosa veste che lei indossava.
E poi, quasi confuso al sibilo del vento, di nuovo udì quel fischiettare.
Proveniva proprio da sopra la sua testa.
In quel momento Clio si accorse allora di una piccola scala che, accanto alla porta dalla quale la ragazza era uscita, dava ad una sorta di loggiato superiore, circondato da un robusto e decorato parapetto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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