“La legge” disse ridendo Luk “ha spinto anche tutti noi a fuggire!”
Tutti risero.
“Già.” Annuì Miseria. “E se non c'è una taglia sui nostri nomi è solo perchè il tiranno ci crede morti.”
“O più realisticamente” fece Morice “neanche sa che esistiamo.”
“Il nostro capitano?” Irko a Clio. “Forse perchè per lui, adesso, non vi è altro posto. Rinnegato o dimenticato, vivo o morto... è un po' come un fantasma... per questo vive tra terra, mare e cielo...”
“E ha reso spettri tutti noi...” mormorò Miseria.
“A noi però piace questa vita, vero?” A tutti loro Luk.
“Puoi dirlo forte!” Esclamò Champenuan.
“Non la cambierei per nulla al mondo!” Sbattendo un pugno sul tavolo Morice.
“Siamo più vivi noi” disse Lainos, un altro della ciurma “che il tiranno e tutti i suoi generali, ammiragli, capitani, soldati, valletti e servi!”
“Ben detto!” Alzandosi Champenuan. “Propongo un brindisi al nostro capitano!”
E tutti brindarono.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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