Altea tornò nella sua ricca dimora di Baias e subito chiamò Rufus per avvertire della sua presenza.
Ma appena seduta su quella poltrona, stanca per le traversie dell'avventura fino a Bivar, cadde addormentata senza accorgersene.
Sognò una scogliera battuta da alte e spumose onde, il cielo inquieto e un vento forte che soffiava dal mare.
Lei camminava a piedi nudi sull'erba verde ed umida, chiamando Costanza senza però ricevere risposta alcuna.
Continuò a chiamarla, ma avendo solo come risposta il sibilo del vento.
Vide poi all'orizzonte diverse navi.
Il mare si fece più grosso e tutti quei velieri allora cominciarono ad alzarsi in volo.
Erano tanti velieri volanti.
Poi udì un colpo di fucile.
Si voltò e vide rotolare giù dalla scogliera il bambino ucciso al porto da Burmid, con quest'ultimo che rideva forte.
Ad un tratto alle sue spalle arrivò qualcuno.
La strinse in un caldo abbraccio e poi la prese in braccio.
Era Velv.
Le sussurrò frasi d'amore e la condusse in una vicina grotta.
Qui la spogliò e fecero poi l'amore con passione.
“Ben tornata, milady.” Disse Rufus, destando Altea da quel sogno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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