Clio tornò nella sua cabina e qui trovò ancora quel pugnale per lei così prezioso.
E restò a guardarlo e a sfiorarlo, in balia di ricordi ed inquietudini.
Fino a quando poi le voci sul vascello si fecero più fitte.
Avevano ormai raggiunto l'isola.
Con un'incredibile manovra, il veliero volante trainò l'Hydra fin dentro il piccolo porto, per poi mollare le cime con cui l'aveva rimorchiata e raggiungere la parte più alta del castello che dominava l'intera isola.
Qui atterrò in un molo costruito dall'altra parte del castello, dove i muri a scarpa scendevano a picco fin sugli scogli.
Le vele furono piegate e le ancora calate, fino a stabilizzare la poderosa macchina volante.
Di nuovo si udirono delle voci.
Stavolta in numero maggiore e alcune dagli accenti incomprensibili.
Poi qualcuno bussò alla porta della cabina di Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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