Probabilmente ultimamente sono stato troppo a lungo rapito dalle meree e dagli ingorghi della mia anima che hanno risucchiato il ricordo primordiale della "Tenzone", intesa nella mia mente temporale e dirocattata nel senso del puro stile Dolce Stil Novo, molto simile a quella che Forese Donati ebbe con Dante Alighieri, che leggermente distaccandosi dai primi amorosi sonetti, volle intraprendere un'avventura nel territorio poco esplorato della Poesia Realistico Giocosa...Ed oggi, in questi ingorghi di parole e di maschere pirandelliane, ritrovo solo la stoltezza e la presunzione dell'Uomo Moderno, che sotto lacere spoglie, si riaffaccia prepotentemente alla ribalta soltanto per mostrare le piume di raffinato pavone, dietro le sembianze di pettirosso da combattimento.
Chretien de Troyes ebbe la colpa, se di colpa in mezzo alle colpe possiamo parlare, di sostenere ricambiato un sentimento d'amore del suo mecenate francese che portava il nome di Marie. Ma prima di arrivare al Seggio Periglioso, per questo sentimento, ebbe molti nemici e molte invidie poichè divenne "il primo trai poeti del paese" mentre i meschini vollero vedere oltre i suoi scritti quello che lui, in cuor suo, non avrebbe mai pensato ne' osato pensare.
Anche oggi, in questa Camelot moderna tra facili allusioni e copiaticci di circostanza, la Storia si ripete, tra Buoni o Cattivi, tra Giusto o Sbagliato...Questo è solo l'inizio.
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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