Cittadino di Camelot
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Buongiorno Camelot...
Oggi, ottocentoventicinque anni fa, qualcosa da ricordare, qualcosa da riassaporare, qualcosa da non dimenticare.
L'INCORONAZIONE DI UN LEONE: RICCARDO I° D'INGHILTERRA.
Riccardo I d’Inghilterra, noto soprattutto con il nome di Riccardo Cuor di Leone (8 settembre 1157 - 6 aprile 1199), è stato Re d’Inghilterra (1189-1199) e venne considerato un eroe e, successivamente, descritto così in molti lavori letterari. Terzo figlio maschio di Enrico II e di Eleonora d’Aquitania, Riccardo non avrebbe mai immaginato di avere il trono d’Inghilterra. Tuttavia era il figlio favorito di sua madre, e nonostante fosse nato nel Palazzo reale di Beaumont ad Oxford, considerava la Francia come sua patria. Quando i suoi genitori si separarono, rimase con la madre e venne investito del ducato di Aquitania nel 1168 e della contea di Poitiers nel 1172. In realtà era un premio di consolazione per il fatto che suo fratello più anziano, Enrico il Giovane, era stato designato, dal padre, come successore alla corona. In Francia gli fu data un’attenta educazione letteraria tanto che scriveva in francese ed in limosino; fu un appassionato letterato e compose anche alcune poesie. Venne descritto come uomo affascinante, dai capelli tra il rosso ed il biondo, dagli occhi lucenti, la carnagione pallida, di statura sopra la media. Passò comunque la sua giovinezza combattendo per salvare il ducato contro i baroni ribelli e, per istigazione del re di Francia Filippo II Augusto, contro lo stesso suo padre che, alla morte del fratello maggiore Enrico il Giovane, l’aveva designato come successore al trono d’Inghilterra (1183), a patto che cedesse l’Aquitania al fratello minore Giovanni Senza Terra. Riccardo fin da giovane mostrò abilità militari e politiche, diventando famoso per la sua cavalleria e il coraggio, anche se come i suoi fratelli non si sottomise sempre all’autorità paterna.
Quando Riccardo fu incoronato re d'Inghilterra (03 settembre 1189) egli bandì Giudei e donne dalla cerimonia con la motivazione apparente che si trattava di una incoronazione di un crociato. Alcuni capi giudei si presenteranno lo stesso portando doni al nuovo re. Essi furono spogliati, fustigati e buttati fuori. Poi a Londra si diffuse la notizia che Riccardo aveva ordinato di uccidere tutti i giudei ed il popolo di Londra iniziò un massacro. Molti giudei furono linciati a morte, rapinati o arsi vivi. Dopo lo stesso Riccardo punì i colpevoli di tali violenze e obbligò al ritorno alla propria fede gli ebrei che erano stati battezzati a forza. Ritenendo che le violenze potessero destabilizzare il paese proprio adesso che egli doveva partire per la crociata, Riccardo ordinò l'esecuzione dei responsabili degli eccidi.Riccardo dovette però partire immediatamente per la terza crociata (1190), assolvendo un impegno già preso, per tener fede al quale dovette indebitarsi gravemente, attingendo al tesoro di Enrico II. Partì da Marsiglia con 8.000 uomini. Durante il viaggio fece un diversivo in Sicilia, dove costrinse Tancredi d'Altavilla conte di Lecce a liberare sua sorella Giovanna (vedova di Guglielmo II il Buono), che questi teneva prigioniera, e a pagargli un'indennità; a Messina s'incontrò nuovamente con Filippo II con cui tentò un accordo per la crociata e stipulò un trattato. Raggiunta la Palestina, vi riportò alcuni brillanti successi: conquista di San Giovanni d'Acri e di Ascalona, vittoria sul Saladino (1191), conquista di Giaffa, piano d'attacco a Gerusalemme. Filippo II Augusto, però, adducendo a pretesto una malattia, ma in realtà per curare i suoi interessi nella Fiandra e nei feudi plantageneti in Francia e per suscitare nemici a Riccardo, di cui era divenuto rivale, abbandonò la crociata e dalla Francia diede il suo appoggio a Giovanni Senza Terra, che intendeva trasformare la reggenza in possesso definitivo. Riccardo dovette quindi concludere una tregua col Saladino e tentare un rapido rimpatrio (1192). Segue
Le descrizioni di Riccardo I d’Inghilterra lo dipingono come un uomo alto, corpulento ma non flaccido, dall’incarnato pallido, con un volto leonino segnato dalla fatica, incorniciato da una criniera di capelli tra il rosso e il biondo e occhi azzurri molto espressivi. Era solito sfoggiare vesti eleganti e guanti ricamati in ogni occasione.Durante il suo regno, Riccardo affidò la maggior parte delle questioni amministrative ad abili ministri. Tuttavia i sudditi furono sottoposti a pesanti tassazioni, necessarie per sostenere le sue spedizioni militari. A volte crudele, a volte magnanimo, ma sempre coraggioso, Riccardo incarnava lo spirito cavalleresco tipico del suo tempo; poeta egli stesso, divenne un personaggio leggendario, protagonista di molti racconti. In lui, appassionato di cultura, si vide un esempio di cavaliere perfetto. E ’’perfetta’’, secondo i codici della cavalleria, fu la sua morte, avvenuta nel 1199 durante l’assedio al castello di un vassallo ribelle.su Riccardo d’Inghilterra, primo di questo nome, celebre forse più per le manipolazioni romanzesche effettuate intorno alla sua figura (tra l’altro, la parte che gli è stata assegnata nella leggenda di Robin Hood) che per effettivi meriti documentati. Poemi, ballate, romanzi hanno fatto crescere a dismisura la figura di questo re e l’hanno mitizzata come quella di un cavaliere senza macchia, tutto proteso a far trionfare i valori del bene: all’interno della sua grande e disarmonica famiglia, nel suo reame vasto quanto diseguale (comprendeva anche quasi metà della Francia), sulla scena europea in pieno sistema feudale e nello scontro tra cattolicesimo e Islam.Siamo quindi di fronte a un’ennesima operazione di sconvolgimento di una figura storica? No, solo alla sua messa a punto nella sua giusta dimensione storica. Anche se, tutto sommato, è difficile resistere al fascino di questo leggendario personaggio che incarna così bene gli ideali dell’epoca cavalleresca, con la sua baldanza, lealtà, generosità e ardore guerriero. E la sua onestà così profondamente radicata. Altre peculiarità di Riccardo sono quelle di aver regnato per soli dieci anni, di non aver parlato nemmeno inglese e di non aver passato sul suolo patrio che una minima parte della sua vita, che si svolse per la maggior parte nei domini francesi della sua casata, specialmente nella tanto amata Aquitania dei trovatori e dell’amor cortese. Inoltre Riccardo era figlio di due grandi personaggi, storicamente importanti quanto lui, se non di più, come Enrico il Plantageneto (sì proprio quello, dell’assassinio di Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, nella sua cattedrale) e di Eleonora di Aquitania (una delle figure femminili più rilevanti che nella sua lunga vita ebbe persino la ventura di essere prima regina di Francia e poi di Inghilterra).
tratto da www.letteratidifovea.it
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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