Velv ascoltò in silenzio ogni parola di Altea.
Il suo sguardo era cupo, la sua espressione inquieta.
“Un altro...” disse poi “... chi sarebbe? Voglio saperlo... dimmelo o lo chiederò a tuo nonno o a Sua Signoria in persona.” Mostrò un ghigno. “O magari il tuo è solo un trucco... si, il trucco di chi cerca di prendere tempo... di chi vuol trovare una scorciatoia... dimmelo... chi è?”
Ma in quel momento uscì sulla terrazza uno dei valletti di corte.
“Perdonate, signori...” con un inchino “... ma Sua Signoria chiede la presenza di tutti gli ospiti nel grande salone.”
Velv annuì, prese per mano Altea ed insieme tornarono dentro.
Qui vi erano tutti.
Ed al centro del salone stava il duca, con accanto l'ambasciatore di Cardizia.
Allora i servitori condussero al cospetto del Taddeide un grande vassoio coperto da un piatto alto e d'argento.
“Amici ed amiche...” prese a dire Dominus “... eccellenza...” sorridendo all'ambasciatore “... Vostra Grazia...” con un inchino del capo verso il vescovo Izzardo di Licinia “... ora un momento importante della nostra serata...” indicando il vassoio coperto “... la nostra terra è definita a ragione la Culla della Civiltà... ebbene, la superiorità della nostra cultura non è data solo, come molti erroneamente credono, dall'abilità bellica e dalla nostra alleanza con la Chiesa di Roma...” rise “... ma anche da molti altri aspetti, quali l'amore per l'arte, per la letteratura, per le scienze e così via... e forse la cucina non è anch'essa un'arte? Dunque il genio umano vi può eccellere se degno di tale conoscenza...” sollevò di colpo il piatto e mostrò un dolce sul vassoio “... ecco a voi la magnifica torta Caprese... uno dei vanti della nostra terra... un trionfo di cacao intriso di mandorle ed ingentilito dallo zucchero velato...” tutti ammirarono quella deliziosa meraviglia.
Poi il duca diede ordine ai servitori di offrire a tutti gli invitati una fetta di quella torta.
Ma proprio in quel momento Velv chiese di poter parlare.
“Milord...” rivolto al duca “... ho scelto questa sera per rivelare uno dei miei più grandi desideri... stasera infatti ho intenzione di chiedere a voi, mio signore, la mano di lady Altea...”
Un attimo dopo tutti i presenti applaudirono.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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