Guisgard sorrise, per poi voltarsi per un momento a guardare il mare.
Le onde si erano rinvigorite, il cielo oscurato e le alte nuvole erano ormai prossime a gonfiarsi tra tuoni lontani ed una lieve brezza che sembrava voler annunciare un'imminente tempesta.
“Forse” disse fissando Clio “vi spettavate fossi cortese? Come un ufficiale di marina o uno di quei cavalieri che si leggono nelle pagine dei romanzi? Eppure sono nemico dell'ordine costituito, affondo le navi ducali e arrivo persino a sottrarre il bottino a temibili pirati come voi ed i vostri compagni.” Con gli occhi in quelli di lei. “Se vi stupisce che io dunque non sia un gentiluomo, allora forse dimenticate che non solo vi ho ascoltata nel delirio, ma anche che forse vi ho spogliata dei vostri abiti, mettendovi indosso quello che avevate stanotte.” Sorrise lievemente. “E magari nel farlo vi ho guardata. A lungo.” Rise appena. “E se quel vostro Andrè non vi ha mai guardata così, allora forse non merita di essere ricordato, no?” Le porse le mano. “O forse vi ha sempre guardata, ma voi eravate troppo presa da altro per accorgervene... venite...” invitandola a seguirlo.