La luce del sole fece capolino dalla grande finestra che dava sul terrazzo della mia stanza da letto..vi era già vociare nel giardino.
Fu una notte tranquilla e rilassante e mi sentivo di affrontare Velv tranquillamente, sarebbe stata una battaglia, mia madre sarebbe stata capace di far uscire il peggio di sè.
Chiamai Petronilla e mi aiutò a vestirmi.."Petronilla, nessuno ancora sa nulla di Costanza, mi manca come non mai ora...lei saprebbe ascoltarmi" sospirai "visto tu mi hai cresciuto come una madre..anzi come se tu fossi mia madre, ti dirò..non intendo sposare il capitano Velv..non mi manca il rispetto e la fiducia del Duca e quindi penso anche se non mi sposerò sarò a servizio di Sua Signoria e di chiunque lo seguirà dopo...già" dissi mormorando appena con le parole di mio nonno "..i non eredi al trono, la dinastia si è spezzata".
Indossai una veste color bianco con ricami in oro e una collana con un piccolo diamante, baciai la cara Petronilla e uscii dalla camera.
Il Duca Dominus aveva detto a colazione avrei dato una risposta, ma nella stanza da pranzo egli non vi era, notai invece vi erano seduti i miei familiari, ma non volevo andare, sarebbe nata una sorta di discussione su Velv.
Uscii nel giardino chiedendo a Izzar di avvisarmi quando il Duca fosse arrivato per la colazione, vi era molta confusione, sembrava vi erano molti ospiti a palazzo.
Camminando per i vialetti contornati da siepi e le rose ormai sfiorite vidi lady Sibille, era una dama eccentrica..i capelli rame naturali, gli occhi azzurro elettrico e il suo vestire appariscente la facevano vedere agli occhi di molte dame di corte un oltraggio, eppure a me era simpatica..aveva sposato molti uomini anziani ed era rimasta vedova parecchie volte..si diceva venisse proprio dal popolo e si fosse cosi arricchita. Inoltre era risaputo praticasse nel suo salotto l' esoterismo con alcune dame in segreto.
Ella mi guardò, la sera prima era pure lei alla festa, mi sedetti a una panchina e le feci cenno di accomodarsi e lei, col suo fare sensuale, si sedette sventolando il suo ventaglio.."I miei saluti lady Sibille...stupenda e affascinante come sempre..dovreste darmi lezioni di sensualità" e sorridemmo assieme "avevo bisogno di parlare con una donna..e non della mia famiglia..ieri sera avete visto quella piazzata del capitano Velv, io non ho intenzione di sposarlo, ma so vi saranno delle battaglie in famiglia e poi egli non si arrenderà". Fu così le raccontai del nostro passato amore, del suo cambiamento e poi di come ci ritrovammo nella ammiraglia e del mio errore..mi sentivo quasi in colpa..forse lo avevo incoraggiato io? Ma poteva una donna sbagliare, pensare di avere un abbaglio..si era umani, solo il Signore non sbagliava e lo ringraziavo per avermi aperto gli occhi.
Ella chiuse il ventaglio osservandomi con la sua aria effervescente e rise.."Non ridete, madama, ho combinato un grosso danno vero? Sapete benissimo..non accetterò e mi conoscete di carattere, ma per la posizione sociale che rivesto questo mi danneggerà..nessuno mi vorrà più sposare" alzai le spalle "e a dire il vero io non ho ancora conosciuto il vero amore e penso non succederà mai" sospirai e la guardai aspettando il suo parere e mi chiamassero per dare la mia decisione sulla proposta inutile di matrimonio di Velv.