Yanos annuì a quelle parole di Clio, senza aggiungere nulla.
Salutò poi il suo capitano ed uscì dalla cabina.
Da una delle finestre aperte Clio poteva udire tutto ciò che avveniva a bordo.
I lavori continuavano spediti, grazie agli operai inviati dal capitano del vascello volante, con un insieme di voci e dialetti differenti che accompagnavano il rumore della sega, del martello, dello scalpello ed il clangore dei chiodi e delle lamine di ferro che venivano montate sul legno.
E tutto ciò cullò i pensieri di Clio che vagavano in quel soleggiato pomeriggio di inizio Settembre.
Samoa, intanto, era sceso a terra per indagare un po' su quel luogo, sul vascello volante e sul suo misterioso capitano.
Parlottò con alcuni pescatori sul molo, poi con dei ragazzini che giocavano in strada ed infine giunse a chiedere informazioni anche nell'osteria del porto.
Raccolse così varie notizie e dopo qualche ora tornò sull'Hydra.
Qui parlò prima da solo con Yanos e solo dopo scese nella cabina del capitano.
“Capitano...” disse bussando alla porta “... posso entrare?”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|