“Io non so chi sia quell'uomo...” disse il nonno ad Altea, mentre la teneva stretta a sé.
Il duello intanto continuava.
Velv era considerato il mio spadaccino di Capomazda ed infatti ben metteva in mostra la sua abilità con la spada.
Egli odiava l'uomo con cui si stava battendo.
Lo odiava perchè quel suo veliero aveva affondato ed umiliato le sue navi.
E allora con rabbia combatteva, con la volontà di uccidere quel rivale.
Ma l'altro, il misterioso capitano del vascello volante, mostrava un'abilità non inferiore a quella di Velv.
E così la contesa si protrasse a lungo.
Fino a quando, però, all'improvviso il nonno di Altea trasalì.
“Ma la sua spada...” indicando l'arma impugnata da Guisgard “... è... è Mia Amata!”
A quelle parole Dominus guardò anch'egli quell'arma e sbiancò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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