“Oh, si vede lontano un miglio che quel tipo è un impostore.” Disse Petronilla ad Altea, aiutandola ad accomodare i capelli. “Io ormai sono in questo palazzo da anni e posso dire di saper riconoscere i Taddei a naso. E quel bellimbusto là fuori non è certamente uno di loro.” Annuì decisa.
Poi Altea scese in cortile, dove trovò il duca.
Ora Dominus appariva più disinvolto e sereno.
Una vivace sicurezza si leggeva nei suoi occhi.
“Ebbene” prendendo la parola il duca “posso ben dire che questa è la spada originale, la vera Mia Amata.” Mostrandola ai presenti. “Ma naturalmente ciò non prova nulla.” Fissò il presunto Taddeo, o presunto impostore se preferite, che era sempre circondato dalle guardie. “Costui può averla rubata, o acquistata, oppure avuta in svariati altri modi.”
“Il mio nome” disse Guisgard “è Guisgard de' Taddei. Ed a rivelarmelo fu il mio Maestro di Cortesia, messer Carolus di Monsperon.”
A quel nome un fitto mormorio sorse tra i presenti.
Molti infatti ben conoscevano Carolus di Monsperon, uno tra i più noti filo Capomazdesi rimasti a Sygma e fedele vassallo dell'Austero.
“Tu porti con te” sorridendo Dominus “più insolenza che prove, ragazzo mio.” Annuì. “Tuttavia, è risaputo, io sono giusto e magnanimo.” Continuò il duca. “E come diceva Marco Aurelio, la vera virtù di un imperatore non è la potenza o la ricchezza, ma la misericordia. E se davvero sei stato allievo di messer di Monsperon ciò non ti è ignoto.”
“Affatto.” Sorridendo Guisgard. “Ma conosco anche i ritorni degli eroi. Per chiedere ciò che spettava loro.”
“Ami dunque gli eroi classici...” ridendo appena Dominus “... ottimo. E dimmi, chi fra quei ritorni ti ispira di più? Forse quello di Ulisse? Quello Agamennone? O magari quello di Enea, in cerca di una nuova terra?”
“Perchè no Oreste invece?” Replicò il presunto impostore. “Tornato per vendicare suo padre Agamennone.”
“Arrogante...” con astio Dominus “... vorresti forse sfidare me? Gareggiare con un duca?”
“Peggio non potrei fare.” Con tono di sfida Guisgard.
“Morte al rinnegato!” Gridò qualcuno dei presenti.
“Calma.” Alzando una mano Dominus. “Come detto, sono giusto. E se costui ha anche solo una possibilità di dimostrare ciò che dice, io gli permetterò di farlo.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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