Fu un momento e la Santa Caterina, maestosa e nello stesso tempo leggerissima, stava già solcando i cieli.
Le alte e corpose nuvole, simili a immensi monti di vapori e sogni, sembravano le barriere che separavano la Terra del cielo, il mondo reale da quello della fantasia.
Altea, sul ponte, vide così quel grandioso e terribile spettacolo.
In un attimo la grande capitale divenne un puntino indefinito, per poi cedere il posto solo all'immensità del mare.
Un mare però, visto da così in alto, già frastagliato di coste ed isolotti.
Guisgard, allora, giunto sul ponte di comando, chiamò a rapporto tutti i suoi uomini.
“Ascoltate...” disse loro “... avete chiesto di venire con me a Capomazda ed io ho acconsentito... ma ora il nostro sodalizio finisce qui.”
“Perchè, forse il tiranno ti ha ceduto il trono?” Chiese Afiel.
“No.” Scuotendo il capo Guisgard.
“Allora la guerra non è finita.” Sentenziò Miseria.
“Già, ci sarà ancora da combattere.” Annuì Ammone.
“Non ci sarà nessuna guerra.” Perentorio il presunto Taddeo. “Non tra noi e Dominus almeno.”
“Vuoi dire che ti arrendi?” Fissandolo Lainos.
“Non ci credo!” Esclamò Palos.
“Il tiranno” zittendoli con un cenno Guisgard “ha poto una condizione. O meglio... chiede un Pehgno per lasciare il trono e riconoscermi come legittimo Arciduca...”
“Che pegno?” Incuriosito Irko.
“Cercare qualcosa di particolare...” spiegò Guisgard “... qualcosa di cui nessuno di noi può avere un'idea chiara...”
“Cosa?” Impaziente Champenuan.
“Il Fiore Azzurro.” Rispose Guisgard.
“Mai sentito...” mormorò Lainos.
“Di cosa si tratta?” Stupito Miseria. “Di un Fiore d'oro o di qualche altro metallo prezioso forse?”
“Non credo.” Guisgard a lui. “Irko...” avvicinandosi poi al suo compagno “... nei tanti libri che abbiamo predato vi è la possibilità di scoprire qualcosa sul Fiore Azzurro?”
“Scendo subito sottocoperta a controllare.”
“Grazie, amico mio.”
“E vuoi partire da solo alla ricerca di ciò che nanche conosci?”Rivolgendosi Palos al capitano.
“Da solo non andrai!” Esclamò Ammone.
“Ben detto!” Annuì Afiel.
“Potrebbe essere un viaggio senza ritorno...” guardandoli Guisgard.
“Nessuno di noi ha impegni qui.” Replicò Palos.
“Siete testardi ed indisciplinati.” Scuotendo il capo Guisgard.
“Beh...” ridendo Miseria … siamo degni del nostro capitano!”
E tutti risero.
“E sia, ciurmaglia!” Ridendo anche Guisgard. “Allora è deciso... ma vi avverto, sarà un viaggio verso l'ignoto, forse lungo e sicuramente non senza pericoli.”
“Perchè” disse Palos “fino ad oggi abbiamo dormito sugli allori?”
Di nuovo grasse risate esplosero tra loro.
“E sta bene!” Guisgard a loro. “Torniamo all'isolotto per rifornirci!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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